Gabriele Paolini è stato condannato dalla Cassazione in via definitiva a cinque anni di reclusione. I reati commessi induzione alla prostituzione minorile, produzione di materiale pedopornografico e tentata violenza sessuale su minori.
ROMA – E’ giunta la parola fine al processo che ha visto imputato Gabriele Paolini, il noto ‘disturbatore’ della tv. La Corte di Cassazione ha infatti confermato la condanna a 5 anni di reclusione emessa lo scorso settembre dalla Corte d’Appello di Roma.
I reati commessi
I giudici hanno condannato Paolini per le accuse di induzione alla prostituzione minorile, produzione di materiale pedopornografico e tentata violenza sessuale su minori. Il caso risale al 2013, quando l’uomo fu arrestato con l’accusa di aver avuto rapporti con minorenni in cambio di soldi e denari. Paolini trascorse quasi venti giorni in carcere prima del trasferimento ai domiciliari. Il diretto interessato nel corso degli anni ha sempre respinto le accuse facendo sapere di non aver mai indotto minori alla prostituzione.
La reazione di Gabriele Paolini
“Il mio avvocato mi ha informato della decisione dei supremi giudici – ha detto Paolini rendendo nota la sentenza – sono disperato. Vorrei non fosse finita così. Nelle prossime ore mi andrò a costituire all’Autorità di polizia“. Si è giunti al terzo grado di giudizio su richiesta della difesa.